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Cos'è la Biostimolazione: effetti, costi e controindicazioni del trattamento cutaneo.

Facciamo chiarezza sul funzionamento della biostimolazione


La biostimolazione è una tecnica di medicina estetica che ha come scopo il ringiovanimento della pelle in modo naturale e minimamente invasivo. Nonostante sia un argomento di cui si parla sempre molto, spesso girano attorno a questo argomento diversi quesiti: “in cosa consiste la biostimolazione?”, “è vero che funziona?”, “quanto durano i suoi risultati?”, “ci sono rischi? Se si quali?”, e così via… Tutte domande del tutto lecite e a cui risponderemo.

Che cos’è la biostimolazione

Con “biostimolazione” si intende una serie di tecniche che hanno lo scopo di indurre la sintesi da parte dei fibroblasti dei naturali costituenti del tessuto cutaneo, ovvero collagene, elastina e acido ialuronico.
 
I fibroblasti, sono cellule presenti nel derma, e costituiscono un importante fonte di sostentamento per la pelle. Il loro scopo è quello di intervenire nel naturale processo di rigenerazione cutanea, sia nei processi riparativi del tessuto cutaneo.
 
 Ci sono numerose tecniche di biostimolazione cutanea, grazie alle quali possiamo intervenire, non solo a livello correttivo ma soprattutto preventivo dell’invecchiamento della pelle. Queste tecniche posso essere divise in due grandi macroaree: La biostimolazione iniettiva e la biostimolazione non iniettiva.
 
Tra le tecniche di biostimolazione iniettiva troviamo:
·      PRP (Plasma arricchito di piastrine)
·      Frammenti di acido ialuronico
·      Frammenti di acidi nucleici
·      Silicio organico
·      Vitamine, aminoacidi, colina, anidride carbonica (carbossiterapia)
·      Fili biostimolanti
 
Tra le tecniche di biostimolazione non iniettiva abbiamo:
·      Laser
·      Radiofrequenza
·      Ossigenoterapia
 
 

Tecniche di biostimolazione: quali sono le differenze?

L’obiettivo della biostimolazione è quindi quello di stimolare il ricambio delle cellule del derma attivando i fibroblasti. Il prodotto di questo processo è infatti la sintesi dei costituenti della matrice del tessuto dermico:
 
·      Sostanza fondamentale, una dispersione di polimeri (glicosaminoglicani e proteoglicani) in fase acquosa, responsabile dell’idratazione e della tonicità della pelle.
·      Fibre di collagene e di elastina, che costituiscono l’impalcatura del derma e rendono la pelle compatta ed elastica.
 
La biostimolazione, per uno stabile mantenimento fisiologico, dovrebbe indurre la produzione di collagene reticolare, o anche chiamato collagene di tipo III), in quanto non altera gli scambi metabolici a livello del derma, consentendo alla cellule proprie di questo strato (nonché quelle epidermiche sovrastanti) di ricevere ossigeno e sostanze nutritive. Inoltre il collagene, contenendo cisteina (un aminoacido solforato) è in grado di inibire la sua stessa degradazione ad opera delle metalloproteasi, una famiglia di enzimi coinvolti nel rimodellamento cutaneo.
 
È possibile quindi fare una ulteriore distinzione tra le tecniche di biostimolazione, ovvero quella che avviene utilizzando sostanze prelevate dal paziente stesso (autologa) e quella che avviene utilizzando le sostanze contenute nei medical device.
 
 
 

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