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Il peeling chimico - Linea WP Cosmeceutica professionale


IL PEELING CHIMICO
 
AGING E FOTOAGING
L’ invecchiamento cutaneo è un processo inevitabile legato alla senescenza dell’ intero organismo ma, mentre gli organi interni invecchiano per il trascorrere del tempo secondo le leggi biologiche, la cute subisce un invecchiamento aggiuntivo dovuto all’ esposizione ai raggi solari.
Per “aging” si intende l’ invecchiamento fisiologico e spontaneo della cute nel quale prevalgono lesioni degenerative. La cute diventa sottile, discromica; l’ epidermide si assottiglia; il derma si atrofizza e il tessuto adiposo sottocutaneo diminuisce.
Il “fotoaging” è dovuto alla esposizione ai raggi UV e si somma, si confonde progressivamente con i fenomeni di aging fisiologico. Il fotoaging produce un ispessimento della cute, un’ aumento della tramatura cutanea, la comparsa di rughe e solchi, di discromie, di cheratosi pigmentate, di lentigo-cheratosi, di micro cicatrici. A livello del derma si ha elastosi e diminuzione del collagene.
 
PATOLOGIE TRATTABILI CON IL PEELING
Cheratosi e invecchiamento cutane
Cicatrici da acne
Smagliature
Rosacea
Discromie
Acne
Dermatite seborroica
Radiodermiti

GLI AGENTI PEELING PIU’ UTILIZZATI
Il moderno peeling chimico nasce non tanto per fini estetici, quanto per fini terapeutici. Infatti verso la fine dell’ 800 un dermatologo tedesco, descrive le proprietà desquamanti dell’ acido salicilico, del resorcinolo, del fenolo e del tca.
Negli anni 70 il dermatologo Van Scott iniziò a sperimentare gli AHA e a pubblicare i suoi lavori che ancora oggi costituiscono una base pratica per l’ utilizzo dei peeling.
In particolare il peeling consiste nel far agire sulla cute fotodanneggiata una sostanza chimica in grado di necrotizzare le cellule, al fine di promuovere una rigenerazione.
-ACIDO GLICOLICO E' un alfa-idrossiacido, sicuramente negli ultimi anni la sostanza piĂą utilizzata per i peeling. Si utilizza a concentrazioni dal 30 al 70 % . I suoi effetti sulla cute dipendono da numerosi fattori tra cui la concentrazione usata, il veicolo, il tempo di esposizione, il suo ph e il tipo di pelle trattato.
E’ una sostanza molto maneggevole che però va utilizzata con cautela e da personale esperto poiché può determinare un peeling troppo profondo con esiti atrofico- cicatriziali ed ipercromie definitive.
-ACIDO SALICILICO Viene utilizzato in dermatologia come cheratolitico per il trattamento della cute ipercheratosica e squamosa: forfora, dermatite seborroica, psoriasi e ittiosi.
Risulta abbastanza efficace se impiegato sotto forma di maschera nella terapia dell’acne
-ACIDO MANDELICO Estratto da mandorle amaresi utilizza nei casi di peeling su pelli con infezione da acne in fase attiva, o esiti recenti. Previene infezioni collaterali grazie al suo forte potere antibatterico.
Indicato per fotoaging, eccesso seborroico, e su pelli ipercheratosiche
Associato ad agenti schiarenti (Tioglicolico e Fitico) favorisce la loro azione, nei casi di macchie, epidermiche da sole, da gravidaza , discromie da precedenti peeling.
Non fotosensibilizza, possibile l'uso anche anche nelle stagioni soleggiate e calde.
 
Visita la pagina dedicata per acquistare i peeling della linea WP Cosmeceutica professionale
 
 


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